Il CBD rinforza gli antibiotici. Una cura terapeutica che vuole provare a dare i suoi frutti nel corso del tempo. Negli ultimi anni uno dei pensieri maggiori che preoccupa la comunità scientifica è la proliferazione di nuovi batteri che potrebbero essere resistenti agli antibiotici utilizzati dalla specie umana per contrastare malattie.
CBD rinforzante per gli antibiotici: aiuto terapeutico del cannabidiolo
A tal proposito i ricercatori stanno studiando delle contromisure per poter contrastare questa problematica. Secondo un gruppo di scienziati inglesi, un grande aiuto potrebbe arrivare dalla cannabis. Il cannabidiolo (CBD) potrebbe aiutare e migliorare le attività di contrasto verso i batteri. Questa ricerca è stata portata avanti da un gruppo di ricercatori presso la School of Human Sciences della Metropolitan University di Londra.
I risultati hanno dimostrato che l’effetto del CBD insieme agli antibiotici, potrebbe inibire il rilascio delle vescicole di membrana (MV) da parte di alcuni batteri. Queste vescicole sono nanostrutture con una dimensione tra i 20 e i 300 mm, prodotte dalla maggior parte dei batteri per attaccare l’ospite o altri batteri; sono dunque uno dei mezzi principali con cui i batteri riescono a proliferare in un organismo.
Gli studi scientifici sugli effetti del CBD: le sue proprietà
Secondo la ricerca, il CBD si è dimostrato “un forte inibitore del rilascio di vescicole di membrana” tra i batteri Gram – negativi (tra i quali rientrano molti batteri tra i quali uno dei più rischiosi, ovvero l’Escherichia coli), mentre lo stesso effetto non si è verificato tra i batteri Gram – positivi. I ricercatori concludono lo studio affermando che: “Il CBD può essere presentato come un presunto agente coadiuvante per un’applicazione articolare personalizzata con antibiotici selezionati, a seconda delle specie batteriche, per aumentare l’attività degli antibiotici, anche inibendo il rilascio di MV, e contribuendo a ridurre la resistenza agli antibiotici”.