Finalmente una decisione che si aspettava da tempo: L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha riconosciuto proprietà mediche alla cannabis chiedendo che venga riclassificata a livello mondiale.
E’ chiaro che l’OMS è l’unico organo in grado di poter decidere se aggiornare dopo una lunga revisione lo status della Cannabis, emettendo raccomandazioni scientifiche sul valore terapeutico di cannabis e derivati.
I trattati internazionali su ciò che concerne le droghe hanno ostacolato a lungo la riforma della cannabis ma l’OMS ha deciso di modificare il punto di vista e chiede che venga classificata in modo differente rispetto al passato.
Questo è un altro segnale di come la percezione della cannabis stia cambiando anche a livello culturale passando dunque da droga pericolosa a sostanza dalle molteplici proprietà mediche.
Questo è il miglior risultato possibile, ha sottolineato Kenzi Riboulet Zemouli, capo della ricerca di For Alternative Approaches to Addiction Think & Do Tank (FAAAT), una organizzazione no profit con sede a Parigi che ha seguito da vicino tutta la discussione.
Dall’OMS consigliano che la cannabis e la resina vengano eliminate dalla categoria più restrittiva (Tabella IV) della Convenzione unica sugli stupefacenti del 1961.
Il Delta-9-tetraidrocannabinolo (THC) e i suoi isomeri dovrebbero essere spostati nella Tabella I della convenzione del 1961 dal quale dovrebbero invece essere rimossi estratti e tinture di cannabis che, considerati come preparati farmaceutici contenenti THC, dovrebbero essere inseriti nella Tabella III.
Il prossimo passaggio sarà quello alla Commissione ONU sugli stupefacenti, previsto quasi sicuramente per marzo 2020, in cui i singoli paesi membri voteranno se accettarle o no.