Non è fantascienza: negli Stati Uniti grazie al settore cannabis nel 2018 sono stati creati oltre 64mila posti di lavoro e ad oggi se ne contano circa 211mila.
Dati confermati? Assolutamente sì: le statistiche sono state pubblicate da Leafly in collaborazione con Whitney Economics che hanno raccolto numeri per quanto riguarda le persone che lavorano full time nell’industria legale della cannabis.
“La cannabis legale è attualmente la più grande macchina per la creazione di posti di lavoro in America e la forza lavoro di cannabis è aumentata del 21% nel 2017. Ha guadagnato un altro 44% nel 2018. Prevediamo almeno un’altra crescita del 20% in termini di posti di lavoro nel 2019. Ciò rappresenterebbe una crescita del 110% dei lavori di cannabis in soli tre anni”, sottolineano nell’articolo.
“Ecco la cosa incredibile”, rimarcano, “la crescita del 110% dei lavori di cannabis avverrà in soli tre anni. I federali non te lo diranno. L’abbiamo appena fatto noi”.
Ci sono degli Stati in cui questa situazione si è diffusa in modo molto ampio probabilmente per la loro apertura a questi mercati: la Florida (nel settore medico) e il Nevada (per un uso ricreativo).
Per quanto riguarda il primo paese citato, la Florida, ha aumentato l’occupazione di cannabis del 703% nel 2018, aggiungendo circa 9mila posti di lavoro a tempo pieno; mentre per il Nevada, sono stati creati più di 7500 posti di lavoro sempre nello stesso anno.
New York ha, invece, aumentato l’occupazione di cannabis del 278%, terminando il 2018 con oltre 5mila posti di lavoro.
Indubbiamente la cannabis light e la canapa industriale, si stanno affermando economicamente: se solo in Italia venissero stabilite regole anche per l’uso ricreativo, probabilmente si potrebbero ottenere degli spazi enormi per lavori e investimenti, soprattutto perché l’aspetto lavorativo è una delle priorità in questo momento.